Il Bandoneon
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I Bandoneon sono sempre un mistero…
Leopoldo Federico
Il bandoneon è uno strumento musicale molto curioso. È uno strumento ad ancia libera tipo fisarmonica derivato dalla concertina Tedesca, e fu inteso originariamente per essere utilizzato per la musica popolare (folk) e come un organo portatile per cerimonie religiose.
Inventato nella metà del XIX secolo arrivò probabilmente a Buenos Aires in Argentina intorno alla fine dello stesso secolo con alcuni immigrati provenienti dall’Europa, e divenne velocemente lo strumento più tipico ed essenziale della musica dell’area di Rio de La Plata, che noi conosciamo come Tango Argentino.
Alcune sue caratteristiche vi faranno capire subito quanto “magico” sia questo strumento: può essere suonato in tutte le chiavi, ha una varietà di possibilità di “tocco” ed “attacco”, può essere suonato continuativamente come un organo, ha un’ampia estensione tonale, permette di variare l’intensità di suoni sostenuti come possono fare gli archi, ha il volume sonoro di un pianoforte, ed è piccolo e portatile!
Uno strumento diabolico
Uno degli interpreti più famosi del bandoneon, Astor Piazzolla, descrive in questo piccolo pezzo di intervista alcune peculiarità delle tecniche e del suono del bandoneon, con le quali è abbastanza difficoltoso avere a che fare….
Ha 71 bottoni, 38 sulla parte destra e 33 sulla sinistra, ed ogni bottone produce una singola nota. In realtà 2 singole note: è uno strumento bisonoro (chiamato anche diatonico) e quindi ogni bottone produce una nota quando il mantice viene aperto (espanso), ed una differente quando viene chiuso (compresso).
Ha due disposizioni di tastiera completamente differenti, con quella sul lato destro che non ha niente a che fare con quella sul lato sinistro. In realtà, 4 diverse disposizioni di tastiera, dato che la disposizione della tastiera cambia completamente quando il musicista passa dall’espandere al comprimere il mantice.
Se vi sembra complicato, non dimenticate che in ogni disposizione le note non sono organizzate in alcun modo regolare (come lo sarebbero sul pianoforte ad esempio), ma in modo più simile alle lettere su una tastiera da computer dove non sono disposte in ordine alfabetico.
Lo strumento non è molto grande, essendone la larghezza e l’altezza intorno ai 30 centimetri. Il mantice può estendersi dai circa 15 cm da chiuso a circa un metro di lunghezza, una sorgente di aria compressa potente e sensibile.
Con suono
La piena estensione tonale è di 5 ottave. La mano sinistra ha le 3 ottave basse, dal DO2 al SI4. La mano destra ha le 3 ottave alte, dal LA3 al SI6.
La mano sinistra produce un suono caldo, simile a un violoncello, mentre la mano destra ha un timbro più diretto, quasi come una tromba. Nel suo complesso un bandoneon è come la combinazione di due strumenti differenti, offrendo un’ampia varietà di possibilità interpretative.
Interessantemente, l’estensione tonale della parte sinistra del bandoneon è quasi esattamente identica alla combinazione delle estensioni vocali maschili umane (dal basso al tenore), mentre la parte destra inizia dalla parte più bassa dell’estensione di un contralto femminile, e arriva alle note più acute di un soprano, ed oltre. Quando mi viene chiesto se il bandoneon sia “maschio” o “femmina”, io rispondo “è entrambi!”
La coincidenza delle estensioni del bandoneon con l’estensione delle voci umane può essere accidentale o no, ma sicuramente contribuisce al feeling “umano” del suo suono “parlato”.
E rende una gioia suonare 4 voci corali!
L’esperienza di suonarlo
Quando iniziai a suonare il bandoneon cominciai a capire perchè non mi ero completamente innamorato del pianoforte, molti anni prima. Realizzai che il pianoforte è qualcosa alla quale ti siedi, è di fronte a te, ma è “là”. Il bandoneon è qualcosa che tieni in grembo, lo abbracci, danza con te, è un’esperienza molto fisica.
Il suono
Il suono viene da ance metalliche montate su lamine fortemente zincate, un meccanismo similare a quello utilizzato nelle fisarmoniche e nelle armoniche. In particolare, nel bandoneon il suono di ogni nota è prodotto da due ance separate accordate in una ottava perfetta, che quindi forniscono un ricco contenuto di armoniche parziali al timbro.
Accordare lo strumento richiede un’attenta raschiatura delle ance. La rimozione di un po’ di metallo dalla parte alta o bassa dell’ancia cambia la distribuzione della sua massa e, come conseguenza, la sua frequenza di vibrazione. È un’operazione delicata, di solito eseguita da liutai esperti, e potrebbe richiedere del tempo (ci sono quasi 300 ance in uno strumento).
Potremmo spendere molte parole nel descrivere “come suona”, ma è decisamente più semplice ascoltarlo …..
Come il bandoneon può cambiarti la vita
Ho avuto una buona quantità di formazione sul pianoforte classico nella mia giovinezza, ma non intrapresi una carriera come pianista all’epoca. Ho studiato molto, ma probabilmente non mi sono divertito granchè. Studiare fisica all’Università era certamente più divertente. Lezioni interessanti, gente sorprendente, ambiente stimolante. Ed alla fine ho lavorato come fisico sperimentale per circa 10 anni.
Nel frattempo ho scoperto il Tango Argentino ed ho cominciato a ballare regolarmente nelle “milongas” (luoghi deputati a ballare il tango) e a viaggiare per Festival dedicati al Tango ed eventi correlati. Capii velocemente che il Tango Argentino era “la mia musica”, e lentamente il desiderio di ricominciare nuovamente a suonare crebbe dentro di me. Ed il suono del bandoneon era il vero cuore battente di quella musica. Ricordo di avere pianto la prima volta che ho ascoltato un’orchestra di Tango Argentino suonare dal vivo, e la visita presso il mio caro amico nonchè musicista con il quale avevo suonato Giorgio Marega per lasciarmi vedere il suo bandoneon e tenerlo tra le mie mani.
Nel 2006 venni a conoscenza di seminari di Tango per musicisti tenuti da un famoso bandoneonista che viveva in Italia, Hector Ulyses Passarella. Quindi partecipai ad uno di essi come pianista. Quell’esperienza fu il mio primo passo nel cominciare a fare musica da Tango. Allo stesso tempo acquistai il mio primo bandoneon e più tardi in quell’anno, costretto a rimanere a casa per alcuni mesi per guarire da un infortunio ad una gamba, ebbi finalmente l’opportunità di dedicare del tempo a cominciare a studiarlo.
Non era più possibile tornare indietro: nell’estate del 2007 lasciai il mio lavoro come fisico e mi trasferii in Olanda per studiare a tempo pieno al Dipartimento di Tango del Conservatorio di Rotterdam (www.codarts.nl).
Nel 2011 ottenni il mio Diploma in bandoneon ed ora sono tornato in Italia e sto lavorando come bandoneonista e musicista di Tango. Non è grande?!
Le grandi Orchestre di Tango
Durante l’età d’oro del Tango, tra gli anni 30 e 50 del ventesimo secolo, c’erano centinaia di orchestre che lavoravano in Buenos Aires. La cosiddetta Orquesta Tipica era formata da pianoforte, contrabbasso, una sezione di strumenti ad arco (3-4 violini, viola, violoncello) ed una sezione di bandoneon con 4 o 5 musicisti. Il ruolo della sezione di bandoneon nell’Orquesta è duplice (come potrebbe essere diversamente con uno strumento con così tante sfaccettature..). Può essere utilizzato per riprodurre una melodia, solitamente armonizzata in più voci, condividendo questa funzione con la sezione ad archi. In altri momenti la sezione di bandoneon può essere utilizzata per dare un potente impulso ritmico. Ascoltate la leggendaria orchestra di Juan D’Arienzo, per capire cosa intendo ….
Il futuro
Da alcune decadi il Tango ha conosciuto un’esplosione di popolarità in tutto il mondo. Al giorno d’oggi potete trovare gruppi di ballerini entusiasti e milonga ovunque. Allo stesso tempo nuove formazioni che suonano musica da Tango prendono vita, e riscontrano una popolarità crescente. Alcune si focalizzano su un repertorio più tradizionale per il ballo, altre considerano il Tango come una forma di musica matura di per se, nuovi arrangiamenti vengono composti, includendo contaminazioni con altri generi musicali come il jazz o la musica classica o latina. Anche il bandoneon sta raggiungendo la sua maturità. Nato come un semplice strumento popolare, oggi non viene considerato meno di “nobili” strumenti come il violino o il pianoforte, e una nuova generazione di bandoneonisti ha portato lo sviluppo della tecnica e delle possibilità espressive ad un nuovo livello. Carlos Corrales, Victor Hugo Villena, Michael Zisman, Marcelo Nisinman, giusto per menzionarne alcuni. Anche se trovare un buon insegnante in Europa è ancora molto difficoltoso, un numero crescente di musicisti scopre e comincia a suonare il bandoneon. Forse un giorno ci saranno più Conservatori e scuole di musica che offriranno corsi di bandoneon, dopo l’esempio pionieristico di www.codarts.nl in Olanda e del Conservatorio di Genneviliers a Parigi.
L’autore
Francesco Bruno
Francesco è un bandoneonista e pianista Italiano che ha conseguito in diploma in musica da tango al Conservatorio Codarts di Rotterdam (Olanda), dove ha studiato con maestri Argentini eccezionali come Victor Hugo Villena e Gustavo Beytelmann.
La sua esperienza internazionale nel Tango strumentale va dalle piccole formazioni, come il Cuarteto El Entrerriano, il quintetto Astorpia, Tango Dorado, fino alle orchestre complete come la Gran Orquesta Tipica OTRA del Conservatorio di Rotterdam e l’orchestra del Café Tango Music Award in Stoccarda. Inoltre ha sviluppato il duo originale bandoneon e contrabbasso, insieme con il bassista Virgilio Monti.
Pianista sin dalla giovinezza, ha scoperto il Tango attraverso il ballo, e più tardi il bandoneon frequentando i seminari di Hector Ulises Passarella.
Ha una solida esperienza nella trascrizione dalle registrazioni delle grandi orchestre dell’età d’oro del Tango, e nell’arrangiamento di assoli di bandoneon e per le formazioni.
Nel 2011 si è trasferito a Parma ed è entrato a fare parte della Tango Spleen Orchestra.
Ciao Francesco, grazie dell’articolo veramente interessante che hai scritto! Sono un chitarrista di 42 anni, appassionato di jazz. Mi è sempre piaciuto il suono del bandoneon. Ma in questa settimana ho letto tantissimo su questo strumento e le fisarmoniche a bottoni. Mi ha così tanto appassionato che sto meditando da pazzo di acquistarne uno e passare dalla chitarra al bandoneon. Non so se sia un rischio, se poi non troverò da suonare…ho visto che tra l’altro lo strumento è fuori della mia portata, anche gli usati costano 2500€ che non saprei come procurarmeli. Tuttavia il bandoneon è stupendo! come in tanti l’hanno descritto, ha effettivamente un suono drammatico. Pensa che la mia passione per quel suono è derivata da un gruppo portoghese che lo usava nei primi dischi, i Madredeus. Informandomi ho scoperto che era utilizzata invece una fisarmonica di Ballone Burini a bottoni, ma il timbro non è molto lontano da quello del bandoneon. Io non sono un musicista professionista ma mi piacerebbe tanto vivere solo della mia passione. Tu hai qualche consiglio da darmi? Inoltre si potrebbe vivere solo suonando il bandoneon in Italia? l’apprendimento dello strumento non sarebbe un ostacolo, costituirebbe una sfida, ho delle basi musicali teoriche solide comunque. Grazie per una tua gentile risposta