Pedaliera BOSS GT-100: Come Fare i Collegamenti ad un Impianto Voci
The English version of this article is available here: How to Connect the BOSS GT-100 to a Sound Reinforcement System.
La pedaliera BOSS GT-100 è l’ultimissimo modello tra i loro prodotti da pavimento, una unità compatta, robusta e potente che può fornire un numero impressionante di possibilità per modellare il suono della vostra chitarra.
Questo tipo di gioielli ad alta tecnologia sono ormai popolari tra i chitarristi, ma dovete essere consapevoli che come fate i collegamenti è cruciale per ottenere il meglio dalle loro possibilità, e la scelta corretta dipende dall’utilizzo che volete farne.
Se intendete utilizzarli per esibizioni live ci sono due filosofie: connessi ad un amplificatore, possibilità trattata in questo articolo, o direttamente ad un impianto di amplificazione / impianto voci; se invece avete intenzione di utilizzarli per registrazione esistono ancora due filosofie: analogicamente attraverso i classici jack di uscita o digitalmente attraverso la porta USB.
Questo articolo tratta il collegamento della pedaliera multi effetto BOSS GT-100 ad un impianto voci (ma come vedrete più avanti anche ad una cassa spia o ad un amplificatore da tastiera), e fa riferimento all’aggiornamento del firmware di bordo Versione 2.0.
All’interno dell’articolo ci sono vari riferimenti al GT-100 Owner’s manual che può essere scaricato gratuitamente qui, sfortunatamente in lingua Inglese (fatevene una ragione, siamo nel 2015, un po’ di Inglese lo dovete imparare )
Una pedaliera multi effetto potente e complessa
La pedaliera BOSS GT-100 è l’attuale ammiraglia delle loro pedaliere da chitarra a pavimento.
È un dispositivo potente, a mio avviso incredibilmente potente se comparato al suo prezzo, che si basa sull’ultima tecnologa COSM (Composite Object Sound Modeling) della BOSS. Giusto per darvi un’idea, quelli che seguono sono alcuni fatti e numeri estratti dal suo Manuale Utente:
- l’effetto Preamplificatore fornisce l’emulazione di 25 + 2 (*) modelli più uno custom personalizzabile
- l’effetto overdrive/distorsore fornisce 21 tipi di distorsione più uno custom personalizzabile
- le unità FX-1/FX-2 forniscono 31 + 5 (*) tipi diversi di effetti
- l’effetto Delay fornisce 10 tipi
- l’interfaccia EZ tone vi assiste nel creare i vostri timbri velocemente ed intuitivamente
- la funzionalità Phrase Loop vi permette di registrare e riprodurre esecuzioni in loop
- la funzionalità Parallel chain (Catena parallela) vi permette di creare due catene indipendenti di effetti con la piena libertà di organizzarli in qualsiasi ordine
(*) disponibile con il firmware di bordo Ver. 2
giusto per menzionarne alcuni. Niente male, non è vero? Si, ma tutta questa potenzialità porta con se anche complessità, e nonostante la BOSS abbia fatto un lavoro eccellente nell’organizzare l’interfaccia utente grazie alla “interfaccia utente a due schermi“, la BOSS GT-100 non è facile da capire e gestire. Come prova di ciò, se siete intenzionati ad acquistare una pedaliera GT-100, date un’occhiata a qualche annuncio di vendita di effetti per chitarra nella vostra zona: sono abbastanza certo che troverete qualcuno che ha giocato per un po’ con una nuova BOSS GT-100, è stato scoraggiato dalla sua complessità ed adesso la sta vendendo ad un prezzo inferiore affermando che “non è per me“. 🙂
Il Manuale Utente alle pagine 22 e 23 descrive tutte le connessioni possibili come mostrato nella Figura 1:
Perchè collegare la BOSS GT-100 direttamente ad un impianto voci
Ci sono due ragioni principali che motivano il collegamento diretto di questa pedaliera all’impianto voci:
- sfruttare pienamente le simulazioni di preamplificatori di cui dispone
- i vantaggi pratici che si hanno nelle esibizioni dal vivo e nella creazione di timbri
Sfruttare pienamente le simulazioni di preamplificatori
Le eccellenti simulazioni di preamplificatori fornite dalla tecnologia COSM sono una delle caratteristiche più potenti della pedaliera BOSS GT-100. La grande varietà di timbri diversificati puliti, overdriven e distorti che può produrre dipendono da esse, e sfruttandole appieno avrete la libertà di cambiare amplificatore in ogni timbro (patch in Inglese) che creerete.
Selezionando un timbro della pedaliera potrete passare da un suono basato su un amplificatore Fender Twin Reverb ad uno basato su un amplificatore combo Mesa Boogie per non parlare di amplificatori testa/cassa Marshall, Hughes & Kettner, Soldano, per menzionarne alcuni. Immaginate da soli l’infinita possibilità di spaziare attraverso le più diverse sonorità che avrete a disposizione.
Tutto questo non è apprezzabile pienamente utilizzando un amplificatore reale, come spiegato nell’articolo “Come collegare la pedaliera BOSS GT-100 multieffetto per chitarra ad un amplificatore” al paragrafo “La BOSS GT-100 come simulatore di preamplificatori ed unità di effetti“.
Per apprezzarlo pienamente occorre amplificare il suono prodotto dalla BOSS GT-100 tramite dispositivi che abbiano una risposta in frequenza lineare, cioè amplifichino il suono il più fedelmente possibile senza aggiungervi alcun contributo tonale.
Ciò è possibile con un impianto voci, ma come vedremo più avanti anche tramite casse spia o amplificatori da tastiera, tutti dispositivi con una risposta in frequenza piatta.
Si è di fronte ad un cambio di mentalità: abbandonare il “vecchio” modo di suonare la chitarra con un amplificatore alle spalle ed i pochi suoni che esso può dare per abbracciare la libertà di avere a disposizione le migliori sonorità di molti degli amplificatori prodotti ad oggi dataci dall’evoluzione tecnologica delle tecniche di simulazione digitale.
Ed a mio avviso non regge molto l’obiezione di alcuni che gli amplificatori reali producono un suono migliore. È vero, quando gli si può tirare il volume giusto e quando le valvole sono a posto nel caso dei valvolari, ma sfido chiunque a sentire la differenza da quelli simulati odierni quando si suona in una band.
I vantaggi pratici che si hanno nelle esibizioni dal vivo e nella creazione di timbri
Il collegamento diretto della pedaliera BOSS GT-100 ad un impianto voci porta con sè anche i seguenti vantaggi pratici:
- indipendenza del timbro dal volume: amplificando il suono prodotto tramite un dispositivo lineare è come amplificare una tastiera o riprodurre una sorgente audio come un lettore MP3 o CD. La sonorità del timbro prodotto non dipende più dal volume di riproduzione, come invece accade spesso utilizzando amplificatori reali, soprattutto se valvolari. Ciò porta ancora più beneficio nel caso suoniate in eventi che hanno bisogno di bassi volumi, come ad esempio nei piccoli locali, o suonando musica di intrattenimento in ristoranti, hotel o ricevimenti.
- eliminazione di microfono ed asta per l’amplificatore: si entra direttamente in impianto, per cui non occorre più avere asta e microfono, due per chi suona stereo, per prelevare il suono dell’amplificatore. Meno roba da portarsi dietro e da montare, meno spazio occupato sul palco, eliminazione delle problematiche di corretta piazzatura del microfono e della sua regolazione.
- meno attrezzatura da portarsi dietro e da montare: il chitarrista moderno ( 🙂 ) può andare a suonare semplicemente con chitarra, pedaliera a tracolla ed uno zainetto con un set di cavi !!! Io faccio così, non ci si deve più portare dietro l’amplificatore ed asta e microfono per prelevarne il suono. Si ha un ulteriore beneficio nel caso si suoni in una band, perchè si riduce il numero di mezzi con cui spostarsi.
- i timbri possono essere creati in cuffia: dato che ciò che esce dalla pedaliera verrà amplificato fedelmente senza alcuna modifica, i timbri possono essere creati tranquillamente in cuffia. Ciò significa che potrete farlo ovunque collegando semplicemente chitarra, pedaliera e cuffie, a qualunque ora e senza importunare nessuno. Come creare i timbri in cuffia verrà trattato in un prossimo articolo.
Collegamento della BOSS GT-100 ad un impianto voci, cassa spia o amplificatore da tastiera
Come si è visto sopra, il principio alla base è quello di amplificare il suono prodotto dalla BOSS GT-100 tramite un dispositivo avente una risposta in frequenza lineare, ed oltre agli impianti voce esistono altri due dispositivi in ambito musicale aventi tale caratteristica:
- le casse spia (dette anche monitor)
- gli amplificatori da tastiera
il modo di realizzare il collegamento è estremamente semplice e non cambia in base al dispositivo utilizzato, ed è illustrato in Figura 2:
Si deve semplicemente collegare un cavo all’uscita L/MONO più un secondo cavo all’uscita R nel caso si voglia utilizzare la modalità stereo.
Se si vuole connettere la GT-100 ad un impianto voci, si devono collegare il o i cavi al mixer dell’impianto, generalmente negli ingressi line perchè la pedaliera esce già con un livello di segnale alto. I controlli di tono del o dei canali utilizzati devono essere regolati in flat, altrimenti si andrebbe a modificare il contenuto tonale del suono, ed ovviamente nessun effetto del mixer deve essere applicato a tali canali. L’unica cosa che rimane da regolare è il volume !!! 🙂 Non avendo più un amplificatore alle spalle nasce il problema di ascoltare cosa si sta suonando, ed io consiglio di utilizzare una cassa spia, posizionata di fronte o alle spalle, collegata ad una uscita monitor del mixer. Essa oltre a riprodurre il proprio suono permetterà di ascoltare anche gli altri strumenti e le voci, inoltre avendo un angolo di diffusione più ampio rispetto alle casse degli amplificatori da chitarra la si sentirà bene in una zona più ampia del palco.
Connettersi ad una cassa spia ha senso quando ci si vuole amplificare autonomamente come si faceva con l’amplificatore da chitarra. Tale esigenza può nascere suonando a casa, oppure in piccoli ambienti nei quali magari l’impianto voci è piccolo ed utilizzato appunto per le sole voci o non c’è proprio, o suonando in formazioni strumentali o corali, pensiamo ad esempio ad un coro Gospel. Utilizzando una cassa spia si collega direttamente la GT-100 ad essa ed immagino di utilizzare la modalità mono, ma nessuno vieta di andare in stereo utilizzandone due. La o le casse spia possono essere le stesse che utilizzate sul palco durante le esibizioni live per sentirvi.
Connettersi ad una amplificatore da tastiera per quanto tecnicamente possibile ed equivalente alle soluzioni precedenti non capisco bene che senso possa avere, a meno che non possiate proprio fare a meno di avere un amplificatore alle vostre spalle, ma credetemi che una buona cassa spia fa lo stesso servizio meglio. Comunque anche in questo caso si collega direttamente la GT-100 ad esso ed immagino di utilizzare la modalità mono, ma nessuno vieta di andare in stereo utilizzandone due. I controlli di tono devono essere regolati in flat e nessun effetto dell’amplificatore deve essere applicato.
Segnaliamo inoltre che è possibile utilizzare anche le connessioni aggiuntive illustrate nella Figura 3 se volete utilizzare effetti esterni addizionali:
in questo caso notate che l’inserzione o meno degli effetti esterni nella catena(e) degli effetti della patch è programmabile all’interno della patch stessa.
Infine, non dimenticate che è estremamente importante che vi preoccupiate dei settaggi OUTPUT SELECT, come descritto a pagina 24 del Manuale Utente al capitolo “Specifying the Output Device (Output Select)“. Per le connessioni descritte in questo articolo il parametro Output Select deve essere settato su LINE/PHONES.
Facciamo notare che come scritto a pagina 9 del Manuale Utente dentro il “memo” box, tradotto in Italiano, “il parametro SP type (leggasi tipo di speaker, altoparlante) dell’unità preamplificatore della GT-100 è valido (leggasi produce un effetto) solo se il parametro Output Select è settato su LINE/PHONES“. Quindi l’avere impostato questo valore renderà attivo il parametro SP che ha un effetto interessante perchè vi permette di simulare le caratteristiche di altoparlanti differenti (numero di coni, il loro diametro, e così via), oltre che la tipologia di microfono che ne preleva il suono ed il suo posizionamento.
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Ho letto con molto interesse questo articolo riguardo il collegamento della GT 100 ad un impianto voci perchè lo aspettavo da tempo. Mi è capitato un paio di volte di fare questo tipo di collegamento, sia in sala prove che dal vivo, e in entrambe il risultato è stato davvero scadente, con suoni gracchianti e striduli. L’Output era impostato correttamente in Line/Phones, e i suoni li avevo preparati a casa in cuffia, perdendo ore e ore. Da cosa potrebbe dipendere?
Vorrei aggiungere un’altra cosa. A pag. 9 delle istruzioni, in basso, c’è una MEMO che raccomanda di attivare un preampli ogni qualvolta si utilizzano delle cuffie, in quanto non è possibile ottenere il suono tipico di un ampli. Probabilmente è proprio questo il motivo per cui i suoni preparati in cuffia, dal vivo fanno schifo. Qualcuno mi sa spiegare come si fa ad attivare questo preampli?